Il Report Progetti forestali di sostenibilità 2021-2022 in continuità con quanto già fatto nei precedenti anni dal Nucleo Monitoraggio Carbonio (https://www.nucleomonitoraggiocarbonio.it/it/index.php/pubblicazioni) del CREA, descrive lo stato del mercato volontario dei crediti di carbonio forestali internazionale e nazionale. In particolare, vengono analizzate le dinamiche del mercato e i dati riguardanti i volumi e i prezzi.
Lo studio si focalizza soprattutto sul mercato volontario nazionale illustrando l’attuale schema di mercato, gli attori, le tipologie progettuali, gli standard e i registri, con lo scopo di prevedere le dinamiche future del mercato in funzione dell’attivazione del Registro pubblico nazionale dei crediti di carbonio volontari.
I dati di mercato sono stati forniti da diversi attori del mercato attraverso questionari on line che poi sono stati integrati da interviste, riguardano 44 progetti forestali di varia tipologia di cui 33 realizzati all’estero e 11 in Italia.
Il monitoraggio e l'analisi del mercato effettuati mostrano che il volume totale di crediti acquistati da aziende italiane nel biennio 2021-2022 è di 1,98 milioni di tonnellate di CO2e. I prezzi sono aumentati negli ultimi 2 anni fino a raggiungere il picco 28 euro di media per tonnellata di CO2e nel 2022.
Il mercato presenta alcune criticità: solo il 13% dei crediti venduti è stato generato in Italia, molto spesso i crediti non sono accompagnati da una certificazione di parte terza, inoltre, raramente i crediti venduti vengono inscritti in registri pubblici e consultabili.
In questo contesto di mercato è molto probabile il verificarsi di episodi di green washing, perciò, gli investitori italiani preferiscono acquistare i crediti generati nei Paesi in via di sviluppo perché in possesso di una certificazione di parte terza e inscritti su registri ufficiali.
Il report è stato realizzato nell’ambito del progetto Rete Rurale Nazionale 2014-2020 (scheda 22.1 Foreste), l’attività è finalizzata a incrementare la trasparenza e l’efficacia del mercato volontario dei crediti di carbonio in Italia, così come sta avvenendo parallelamente negli altri paesi europei anche grazie all’ormai imminente approvazione del Regolamento europeo che istituisce un quadro di certificazione dell'Unione per gli assorbimenti di carbonio “CRFC” (Bruselles, 30.11.2022 COM(2022) 672final 2022/0394 (COD)).
Tale regolamento permetterà ai paesi membri di certificare i crediti di carbonio sulla base requisiti minimi uguali per tutti e di inscrivere questi crediti in registri nazionali che in futuro potranno confluire in un registro unico europeo.
Grazie alla legge approvata il 21 aprile 2023, n. 41 che all’ articolo 45 prevede l’istituzione del Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale, l’Italia si sta dotando in anticipo di uno strumento ormai imprescindibile per il mercato volontario dei crediti di carbonio che sarà in accordo a quanto prevede la proposta di regolamento europea CRFC e con le 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories (vol. 4, IPCC, 2006).
Il ruolo fondamentale dei mercati volontari del carbonio nella lotta al cambiamento climatico è ormai riconosciuto a livello internazionale. La Decisione CP:21/ (par. 136) dell'Accordo di Parigi, nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), sottolinea come questi mercati abbiano un importante valore economico, sociale e ambientale. Il loro sviluppo sarà inoltre incentivato grazie all’intesa raggiunta sull'articolo 6 dell'Accordo di Parigi durante la COP 26, che definisce le regole dei mercati del carbonio a livello internazionale.
Anche l’Unione Europea con lo scopo di incentivare gli assorbimenti del carbonio del settore agro-forestale e ottenere una contabilizzazione del carbonio robusta, solida e trasparente ha pubblicato una Proposta di Regolamento, che istituisce un quadro di certificazione dell'Unione per gli assorbimenti di carbonio (Bruselles, 30.11.2022 COM 672 final 2022/0394 COD), semplificando e chiarendo il processo di certificazione dei crediti di carbonio.
A livello internazionale nei mercati volontari il ruolo dei crediti del settore agro-forestale è preponderante rispetto agli altri settori. Nel 2021 i crediti del settore agro-forestale hanno raggiunto il valore di mercato di 1.327 milioni di dollari contro 479 milioni di dollari dei crediti generati dalle energie rinnovabili.
Anche il mercato volontario nazionale si è sviluppato maggiormente negli ultimi due anni. I prezzi di vendita hanno raggiunto una media di circa 25 euro/tCO2e, e i volumi hanno ampiamente superato un milione di tCO2e, che rappresenta il valore massimo negli ultimi 10 anni.
Nonostante il mercato volontario in Italia abbia grandi potenzialità di crescita, si sta però sviluppando in modo poco omogeneo, con una variegata regolamentazione, nonché standard e sistemi di certificazione non sempre confrontabili.
Il mercato volontario italiano a differenza del mercato di altri paesi europei non è regolamentato e non esiste un registro unico nazionale dove inscrivere i crediti né un decreto attuativo che definisca le regole per la generazione e vendita dei crediti.
Lo scarso utilizzo degli strumenti di certificazione dei crediti di carbonio e all'assenza di linee guida nazionali e di un registro nazionale dei crediti di carbonio non permette investimenti costanti in un mercato nel quale, non essendoci una regolamentazione, il rischio di incappare in truffe o concorrenza sleale è molto alto.
Ed è qui che si è avviato il lavoro del CREA PB e in particolare il Nucleo Monitoraggio Carbonio (NMC), che ha coordinato un gruppo di lavoro interistituzionale al fine di aggiornare all’attuale contesto normativo nazionale, europeo e internazionale, il vecchio Codice Forestale del Carbonio, pubblicato dal CREA nel 2014 (CFC2014). Il CFC2014 ha rappresentato l’unico riferimento tecnico e regolatore per il mercato volontario nazionale.
Il NMC ha instituito nel 2022 un Comitato tecnico scientifico (CTS), coordinato dal CREA PB e composto dal: Centro di ricerca Foresta Legno del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA- FL), Direzione foreste ed economia montana (DIFOR) del Ministero della sovranità alimentale e forestale (MASAF), Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), Istituto superiore per la ricerca ambientale (ISPRA), Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale (SISEF), Dipartimento territorio e sistemi agroforestali dell’Università di Padova (TESAF), Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali- produzione territorio agroenergie dell’Università statale di Milano (DISAA) e da 3 rappresentanti delle Regioni nominati dal Tavolo di concertazione permanente del settore forestale del MASAF (DM 6792 del 26/6/2019).
Il CTS aveva il compito di aggiornare il CFC2014, per promuoverne una nuova versione quale “Linee Guida Nazionali per un mercato volontario forestale”. A tal proposito il CTS si è riunito 7 volte arrivando a definire un documento consolidato denominato “Codice forestale dei crediti climatici” (CFC2023), che rappresenta una solida base scientifica e procedurale per riconoscere e certificare i crediti di carbonio vendibili in un mercato volontario nazionale. Le modalità di contabilizzazione degli assorbimenti proposte sono coerenti sia con la proposta di Regolamento Certification framework for carbon removals, e sia con le metodologie previste dalle 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories (vol. 4, IPCC, 2006): nonché in coerenza con quanto disposto dal D.lgs. n. 34 del 4 aprile 2018 (TUFF), articolo 7, comma 8 e 9 che prevede l’attivazione a livello regionale e nazionale di sistemi di riconoscimento e pagamento dei servizi ecosistemici ed ambientali (PSE) generati dalle attività di gestione forestale sostenibile.
Il CFC2023 è quindi, uno strumento rivolto a chi vuole realizzare progetti forestali sul territorio italiano, con lo scopo di generare crediti di carbonio vendibili, per la compensazione delle emissioni residue, ad organizzazioni pubbliche o private che operano a scala nazionale e con sede in Italia in un mercato volontario. Questi crediti generati devono possedere requisiti tecnici, ed essere calcolati con metodologie ufficiali, per essere quindi riconosciuti, certificati, e inserirti in un Registro ufficiale nazionale.
Gli obbiettivi principali del CFC, coerentemente con la Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di certificazione dell'Unione per gli assorbimenti di carbonio (Bruselles, 30.11.2022 COM(2022) 672 fina l 2022/0394 COD), sono:
Il CFC2023 sarà utilizzato come base di riferimento per la costruzione del Decreto attuativo, previsto dall’ art 45 della legge , n. 41 del 21 aprile 2023, volto ad individuare le linee guida per la certificazione dei crediti e per l’implementazione e gestione del Registro pubblico nazionale del mercato volontario agro-forestale.
Il giorno 12 gennaio 2023 si è tenuto il webinar “Crediti di carbonio e foreste, iniziative dell’Unione Europea, nuove soluzioni pratiche e carbon farming” organizzato da Etifor e a cui hanno partecipato anche l’Università degli Studi di Padova, FSC Italia, Regione Lombardia e CREA Ricerca. Il webinar ha avuto inizio con i saluti del professore Davide Pettenella (Dip. TESAF dell’Università degli Studi di Padova) che ha poi dato la parola a Valeria Forlin – DG Clima – Policy Officer European Commission, per fare il punto della situazione sula proposta di regolamento europeo, pubblicata dalla Commissione Europea il 30 novembre 2022, che istituirà il primo quadro regolamentare condiviso dell'UE per certificare, in modo affidabile e su base volontaria, gli assorbimenti e le riduzioni di carbonio dall'atmosfera nel settore agricolo e forestale.
Grazie a tale sistema di certificazione, infatti, lo stoccaggio del carbonio nelle foreste sarà ancora più efficace, proprio per poter rispettare gli impegni presi dalla Commissione Europea di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050 (Pacchetto "Fit for 55"). Il tutto garantendo, al contempo, ai proprietari agricoli e forestali la remunerazione (proveniente dalla PAC o dai mercati del carbonio) di quelle attività in grado di favorire l'assorbimento del carbonio.
Il carbon farming, ovvero tutte quelle azioni volte a ridurre le emissioni e aumentare la quantità di carbonio presente nei sistemi biologici, come le foreste, il suolo, le torbiere e le aree umide, è una delle attività proposte dalla Commissione Europea come carbon removals.
Secondo la proposta di regolamento illustrata da Valeria Forlin , gli assorbimenti di carbonio possono e devono apportare chiari benefici per il clima e salvaguardare o rafforzare altri obiettivi ambientali. Nello specifico le attività di assorbimento del carbonio devono rispondere ai quattro criteri QU.A.L.ITY:
Dal punto di vista certificativo vige, invece, il principio di indipendenza che regola il rapporto tra gli schemi di certificazione ed enti certificatori. I primi, infatti, avranno il compito di assicurare la tracciabilità delle rimozioni tramite il funzionamento di registri pubblici ed interoperanti tra loro, oltre che ad evitare ogni rischio di double counting; i secondi, invece, avranno la responsabilità di garantire l'autenticità di tali rimozioni attraverso audit esterni di verifica e di conformità con lo standard applicato. In pratica la procedura si articola nelle fasi seguenti:
Successivamente sono state presentate da Giulia Cecchinato (Etifor | Valuing Nature) le soluzioni proposte dal nuovo progetto LIFE ClimatePositive. Il progetto, co-finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, coordinato da Etifor e di cui il Crea è partner, ha come obiettivi la promozione di imprese forestali smart attraverso piani di gestione forestali digitali e la promozione dell'associazionismo forestale come strumento per ridurre i costi di gestione e superare barriere economiche e burocratiche. Inoltre, grazie al progetto, saranno realizzate attività di gestione forestale innovative finalizzate a definire lo standard nazionale per il sequestro del carbonio in alcuni siti pilota, e saranno promossi metodi alternativi di remunerazione per i proprietari e gestori forestali di tipo pubblico e privato. Il Crea, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia, studierà come aumentare gli investimenti pubblici e privati nei progetti forestali di compensazione e anche attraverso la definizione di uno schema nazionale per il mercato volontario dei crediti di carbonio, mentre il centro di Foreste e Legno promuoverà la gestione forestale più adeguata per mitigare il cambiamento climatico e favorire i servizi ecosistemici.
Il webinar ha riscosso molto successo, come dimostrato anche dalle numerose interazioni con i partecipanti, dopo la quale è nata una lunga tavola rotonda durante la quale si sono intervenuti i diversi rappresentanti per spiegare quali sono le attività che stanno svolgendo per promuovere tali progetti in Italia.
Francesco Brignone, rappresentante della Regione Lombardia, ha sostenuto la necessità di promuovere l’associazionismo fondiario e forestale per far sì che le grandi quote di suolo e capitale produttivo bloccate, perché rese inutilizzabili dall’abbandono delle aree montane e quindi dalla mancanza di gestione attiva di tali aree, possano essere rimesse in circolo in modo da riportare in auge la proprietà privata con funzione sociale.
La rappresentante di FSC ITALIA, Ilaria Dalla Vecchia ha invece illustrato un documento che si basa sullo schema di certificazione delle superfici gestite che permetterà di validare gli impatti positivi della gestione forestale nei confronti dei servizi ecosistemici e permetterà al gestore di quantificare gli impatti positivi che le attività di miglioramento avranno sullo stock del carbonio.
Alessandro Leonardi (Etifor | Valuing Nature) ha spiegato la necessità di intercettare la domanda di servizi ecosistemici attraverso i modelli di business in modo da poter avere venditori e acquirenti per i carbon removals. Etifor negli ultimi 10 anni ha contribuito a innovare questo settore con la creazione 4 modelli di business: e-commerce privati (ovvero piattaforme web che permettono di acquistare alberi o crediti di carbonio), sponsorizzazione diretta, trading di credito, blend-finance ovvero un approccio finanziario integrato che mette insieme l’approccio privato e quello pubblico.
Saverio Maluccio ha evidenziato come già a partire dal 2010 il CREA ha effettuato il monitoraggio nazionale del mercato dei crediti di carbonio nel settore forestale tramite la compilazione di questionari creando report annuali che illustrano le transizioni dei crediti di carbonio. Il risultato di tale monitoraggio mostra come il mercato italiano abbia delle buone potenzialità perché i prezzi sono leggermente più alti rispetto a quelli della media internazionale, ma che vi è uno scarso utilizzo di schemi di certificazione. La proposta della commissione europea è arrivata nel momento in cui il Crea aveva deciso di aggiornare le linee guida del Codice Forestale del carbonio, con un adeguamento a livello normativo dopo l’approvazione del Testo Unico in Materia di Foreste e Filiere Forestali e della Strategia Forestale Nazionale, per la necessità attivare dei sistemi di certificazione dell’assorbimento di carbonio per i mercati volontari ed eventualmente per i finanziamenti pubblici in futuro. Il documento è ormai stato definito in una versione definitiva che a breve sarà sottoposta ad una fase di consultazione pubblica seguita da un iter di approvazione istituzionale.
Il 12 Luglio 2021 si è svolto l'evento di presentazione del Report "Progetti forestali sostenibilità in Italia 2020" realizzato dal Nucleo Monitoraggio Carbonio del CREA Politiche e Bioeconomia e finanziato dal progetto Rete Rurale Nazionale del Mipaaf. Nel corso del workshop sono intervenuti, oltre agli autori, numerosi esperti ed attori del mercato volontario dei servizi ecosistemici (Raoul Romano e Saverio Maluccio - Crea Politiche e Bioeconomia, Alessandro Monteleone - Rete Rurale Nazionale, Alessandra Stefani - Direttore generale DIFOR del MIPAAF, Davide Pettenella - Università di Padova, Giorgio Vacchiano - Università degli studi di Milano), i quali hanno sottolineato come i servizi ecosistemici siano in grado di migliorare la qualità della vita degli esseri viventi e di noi esseri umani e a tal fine vanno monitorati e gestiti con grande attenzione e in un’ottica di sostenibilità ed innovazione.
Il Report Giunto ormai alla sua ottava edizione, il documento porta da 20 a 67 i progetti forestali di sostenibilità monitorati ed analizzati - realizzati da 33 diversi attori del mercato - ed amplia il suo raggio d’azione, includendo non solo quelli che generano crediti di carbonio, ma anche quelli che, al tempo stesso, erogano servizi ecosistemici forestali di approvvigionamento, regolazione nonchè culturali. Per ben 34 dei progetti analizzati, 31 dei quali in Italia, le attività di afforestazione e riforestazione risultano prioritarie, con uno sguardo sempre attento alla biodiversità: infatti, tranne in un caso, in tutti i progetti localizzati in Italia che prevedono impianto di alberi (molti dei quali sviluppati in zone urbane e periurbane) sono state impiegate esclusivamente specie native.
Il miglioramento della gestione forestale rappresenta l’attività prioritaria per più di un terzo dei progetti analizzati mentre altre attività, come la produzione di biomasse per fini energetici o il miglioramento del verde urbano, rappresentano attività prioritarie per un numero limitato di progetti.
Il report inoltre illustra il contesto internazionale dei mercati dei crediti di carbonio e dei servizi ecosistemici, fornisce i dati di spesa dei Piani di sviluppo rurale regionali (PSR) volti all’erogazione dei servizi ecosistemici forestali nonchè una stima delle tonnellate di CO2 assorbite grazie agli imboschimenti e rimboschimenti generati grazie alla specifica misura 8.1 dei PSR.
Relativamente al mercato dei crediti di carbonio internazionale diverse le novità registrate per la prima volta: i crediti retired”(credito giunto al destinatario finale) hanno superato quelli generati e, inoltre, i crediti del settore forestale hanno superato quelli del settore energetico. (Fonte rapporto “Insight brief” di Forest Trend 2021); infine, è stato chiesto ai progettisti quali sono i costi per la realizzazione di un impianto di riforestazione, che si aggira sugli 11.000 €/ettaro.
Il documento "Rilancio Italia 2020-2022" prevede la creazione di un registro nazionale dei crediti di carbonio generati da progetti forestali ed agricoli, che dia coerenza alle iniziative già messe in atto come il "Codice Forestale del carbonio". Il codice realizzato dal Nucleo Monitoraggio Carbonio del CREA-PB definisce le linee Guida e di indirizzo per generare e vendere crediti di carbonio da progetti forestali che prevedono attività di afforestazione/riforestazione e gestione forestale, che devono essere addizionali rispetto a quelle previste dalla normativa vigente. E' necessario specificare che le attività di gestione , oltre ad assorbire CO2 generano anche altri servizi ecosistemici fondamentali nella lotta al cambiamento climatico.I crediti così generati vengono poi acquistati da aziende private, enti pubblici e singoli cittadini che vogliono ridurre la loro impronta carbonica.
Il 28 Gennaio è stato presentato presso la sede del CREA di via po 14 a Roma, il report Progetti forestali di sostenibilità 2019 realizzato dal gruppo di lavoro Nucleo Monitoraggio carbonio - CREA Politiche e Bioeconomia
Oggi più che mai è sempre più riconosciuto il ruolo cruciale delle foreste per la loro capacità di generare diversi servizi eco-sistemici: di approvvigionamento, di regolazione e culturali/ricreativi tra i quali, ricopre molta importanza per la lotta al cambiamento climatico, l’assorbimento del carbonio atmosferico. Di questo si è parlato oggi in occasione del workshop I servizi eco-sistemici forestali: stato dell’arte e strategie di sviluppo dei mercati volontari e delle misure forestali dei PSR, organizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia, con il suo Nucleo di Monitoraggio Carbonio, nell’ambito delle attività delle Rete Rurale Nazionale. Il gruppo di lavoro è coordinato dall’Osservatorio Foreste del CREA-PB e in collaborazione con lo spin-off ETIFOR e il dipartimento TESAF dell’Università degli Studi di Padova.
Durante l’incontro è stata presentato il report “Progetti forestali di sostenibilità 2019”, che comprende quest’anno tutti i progetti forestali realizzati in Italia e da organizzazioni Italiane all’estero nell’ambito dei mercati volontari dei Servizi Ecosistemici, oltre al consueto mercato nazionale dei crediti di carbonio, entrambi legati all’ambito forestale. L’indagine, realizzata annualmente dal Nucleo Monitoraggio Carbonio del CREA, ha monitorato 17 progetti, che hanno permesso complessivamente l’assorbimento di 11.600 t di CO2 e la produzione di diversi altri servizi eco-sistemici.
Ciò è stato possibile anche grazie ai numerosi strumenti finanziari, impiegati per motivare i proprietari/gestori forestali che offrono servizi eco-sistemici: quelli tradizionali quali contributi, compensazioni e sgravi fiscali (Piani di Sviluppo Rurale) e i cosiddetti “market-based” ovvero ispirati dagli ordinari meccanismi di mercato, quali ad esempio gli schemi per Pagamenti per Servizi Ambientali (Payments for Environmental Services – PES). Nel 2018, infatti, i finanziamenti che hanno contribuito alla realizzazione dei progetti monitorati ammontano a € 904.200, di cui il 97% dedicato a progetti di afforestazione e il restante 3% a progetti per il miglioramento dell’habitat.
Il report descrive anche le novità nella classificazione CICES (Common International Classification of Ecosystem Services ) dei servizi ecosistemici forestali e un aggiornamento delle transazioni avvenute nel 2018 nel mercato internazionale dei crediti di carbonio che ammontano a 50,7 MtCO2 per un valore totale di 171,9 M$ .
La pubblicazione contiene, inoltre, un’analisi dettagliata di quei servizi legati ai Programmi di Sviluppo Rurale e ai progetti europei Life e Horizon, ed un focus sulla tempesta Vaia, che si è abbattuta nell’ottobre 2018 nel Nordest italiano con un impatto considerevole sull’ecosistema forestale, in termini sia di sovra-offerta di legname (8,7 milioni di metri cubi, pari a 7 volte la quantità di legname lavorata mediamente dall’industria italiana in un anno) sia di infrastrutture forestali e di revisione dei piani di assestamento e di pianificazione (venendo meno le tradizionali funzioni di difesa da frane, smottamenti e valanghe) sia delle funzioni turistico-ricreative.
L’ecosistema forestale grazie alla sua capacità di generare più tipologie di servizi eco-sistemici di approvvigionamento, di regolazione e culturale-ricreativi è quello che maggiormente contribuisce all’assorbimento del carbonio atmosferico e alla erogazione degli altri SE.
I proprietari/gestori forestali che offrono servizi eco-sistemici possono essere motivati con molteplici strumenti finanziari attivati grazie ad interventi pubblici e a pagamenti diretti da parte dei beneficiari.
Il seminario “I servizi eco-sistemici forestali: stato dell’arte e strategie di sviluppo dei mercati volontari e delle misure forestali dei PSR”, si prefigge di illustrare e analizzare gli strumenti finanziari principali che permettono alle organizzazioni pubbliche e private di finanziare progetti di sostenibilità forestali. Nel corso del seminario sarà presentato il report sui “Progetti forestali di sostenibilità 2019”, saranno illustrati progetti già realizzati e discusse le criticità del settore alla luce degli ultimi accordi internazionali e della normativa nazionale in tema di servizi eco-sistemici e clima.
Il workshop si svolgerà Martedì 28 gennaio 2020, dalle ore 10:00 alle ore 14:00 nella Sede CREA Palazzina A, stanza 65, via Po 14 - 00198 Roma
Data la grande richiesta ed il numero limitato di posti in sala le iscrizioni sono temporaneamente sospese.
Al seguente link potrai collegarti in video conferenza:
L’ecosistema forestale grazie alla sua capacità di generare più tipologie di servizi eco-sistemici di approvvigionamento, di regolazione e culturale-ricreativi è quello che maggiormente contribuisce all’assorbimento del carbonio atmosferico e alla erogazione degli altri SE.
I proprietari/gestori forestali che offrono servizi eco-sistemici possono essere motivati con molteplici strumenti finanziari attivati grazie ad interventi pubblici e a pagamenti diretti da parte dei beneficiari.
Il seminario “I servizi eco-sistemici forestali: stato dell’arte e strategie di sviluppo dei mercati volontari e delle misure forestali dei PSR”, si prefigge di illustrare e analizzare gli strumenti finanziari principali che permettono alle organizzazioni pubbliche e private di finanziare progetti di sostenibilità forestali. Nel corso del seminario sarà presentato il report sui “Progetti forestali di sostenibilità 2019”, saranno illustrati progetti già realizzati e discusse le criticità del settore alla luce degli ultimi accordi internazionali e della normativa nazionale in tema di servizi eco-sistemici e clima.
Il workshop si svolgerà Martedì 28 gennaio 2020, dalle ore 10:00 alle ore 14:00 nella Sede CREA Palazzina A, stanza 65, via Po 14 - 00198 Roma
Data la grande richiesta ed il numero limitato di posti in sala le iscrizioni sono temporaneamente sospese.
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